martedì 14 agosto 2007

L'irrilevante

Ora mi sembra tutto irrilevante, tranne questo blog che mi permette di potermi sfogare. Sì, è tutto irrilevante: il mio desiderio di fuga, il mio sogno, le mie ipotesi, il mio bisogno di confessare quello che, in un modo o nell’altro, mi sono già confessata, la mia precaria attitudine al presente. Tutto irrilevante di fronte alla grave lotta che sta vivendo Luca contro il suo carcinoma midollare. Il mio egocentrismo lascia il posto a un totale senso di impotenza e di dolore. Mi sento contaminata dall’impotenza, questa sera. E’ come se tutto, proprio tutto, girasse intorno ad essa, sadicamente, lasciandomi incapace di fare un minimo gesto o di dire una sola, anche insulsa, parola. Vorrei potergli dire “Andrà tutto bene”, ma so che queste frasi incorniciate di finto ottimismo non fanno che aumentare lo sconforto e, perciò, non voglio dire nulla di buono che non sia effettivamente buono. Voglio tacere sovrastata dai rumori della televisione accesa distrattamente in cucina, dall’abbaiare dei cani, dalle risate dei bambini in giardino o dalla madre che, affacciata alla finestra come Sofia Loren, chiama i suoi figli a tavola. Voglio tacere nell’odore del sugo che borbotta sul gas e nel profumo d’ammorbidente sui panni appena stesi.

E mentre taccio così, presa e persa nel dolore per Luca, mi faccio le solite domande che vanno a parare nel nulla più grasso, confermando la mia indole inconcreta, insicura, lievemente flaccida come la cellulite di Valeria Marini o come quei budini mal raffreddati. Il quadro di me, scritto così, mi fa decisamente impressione, forse addirittura ribrezzo ma non posso rinnegarlo per la mia permanente schizzinoseria. Il mio saltuario coraggio m’impone di tenermelo così com’è.

“Conoscerai giorni migliori” mi direbbe mamma. Sì, lo so: ne conoscerò altri cento, mille, milioni e questo, in un certo senso, dà consolazione alla mia appetente rassegnazione. In fondo non mi dispero mai, né mi lascio abbattere, perché della vita credo di aver capito tutto, pur non capendo almeno sette perché e questo è un bene prezioso da tenere chiuso dentro il cuore.

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