martedì 14 agosto 2007

Mezz'ora al giorno

Quando sento il treno fischiare mi ritornano in mente i pensieri che facevo da ragazzina guardando dalla finestra della mia piccola stanza. Sognavo di scappare lontano, sognavo l’indipendenza più assoluta, una valigia e una buona dose di fortuna. Invece non solo non sono mai scappata, perché mi è sempre mancata quella sana dose di incoscienza e di menefreghismo che si deve avere per realizzare i propri sogni, ma ho fatto anche di tutto –spero inconsciamente- per rimanere nel carcere di una realtà che non ho mai amato e alla quale non ho mai ambito.

Non ho mezzi di fuga obiettivi, né mentali: sono in balìa di ciò che sono e di ciò che non sono stata capace di essere e, in un certo senso, mi sembra di meritare tutto questo come una punizione per il coraggio non avuto. I coraggiosi meritano una strada maestra, i codardi meritano solo di immaginarla e di guardarla da lontano. Ecco: io sto qua a guardare la mia strada maestra.

Perché non scrivere di questi sguardi alla mia realtà? Perché non continuare a sognare vigliaccamente tra queste righe e perché non provare a sfuggire grazie ad esse tra le 14 e le 14.30? Mezz’ora, mi basta mezz’ora al giorno.

1 commento:

nottetempo ha detto...

ciao,

puo' bastare mezz'ora al giorno? Anche io me lo chiedo e ho appena cominciato un piccolo blog simile per forma e contenuto al tuo!

http://misvegliodinotte.blogspot.com/

A presto

N.